4 agosto 9ª tappa
Parto da Pomigliano d’Arco, con la decisione di non passare per la Costiera Amalfitana, troppe salite e troppo traffico.
Arrivo senza troppe difficoltà a Salerno e ne approfitto per controllare la pressione dei pneumatici. Il viaggio prosegue bene fino a dopo la sosta per pranzo ad Agropoli. Riparto con un clima leggermente più mite dei giorni precedenti e presa la strada indicata dal navigatore mi accorgo che c’è qualcosa che non va. La strada s’impenna, la salita diventa sempre più ripida. Troppo! Una curva e riesco a malapena a salire zigzagando. Non ce la faccio. Un tipo mi dice che la strada non va verso la costa di Palinuro. Il mio navigatore indica il contrario. Percorro quella incredibile salita, sicuramente oltre il 20%, per circa 5km spingendo la bici a piedi, il sole diventa rovente. Una fatica! Arrivo in cima, raggiungendo Torchiara, mi accoglie una basilica bianca con dei portici sul sagrato. Strana ma bella. All’ingresso del paese, ecco la soluzione al problema. Avevo preso una scorciatoia per la SS18. Riprendo la strada corretta e tutto migliora. Arrivo alla fine a Marina di Ascea. Una fila di stabilimenti balneari, uniti da una passeggiata di qualche chilometro. Percorsi 135km con tante salite.


5 agosto tappa #10
Parto da Ascea Marina stando attento a non sbagliare strada, avevo già percorso questo insidioso è bellissimo Cilento. Invece no, stessa strada dell’anno scorso, stesso errore. Prendo per Palinuro, le indicazioni sono chiare. Noooo, avrei dovuto saltare Palinuro, quella strada infernale passa da Pisciotta con un paio di tratti impossibili da fare. Un pezzo del percorso, franato anni fa e sistemato in qualche modo, arriverà oltre il 20%.. altro pezzo fatto a piedi! Tanta la pendenza, che si faceva fatica a stare eretti. Ho rischiato di rotolare giù. Ripresa la bella SS18, dopo qualche chilometro, mi supera in salita un ciclista con le borse, saliva almeno a 20 all’ora. Lo ri incontro sulla strada intento a consultare il GPS, dopo 5, 6 chilometri pranziamo insieme. Si chiama Filippo e deve arrivare a Noto, forte triatleta con cui potrei condividere giusto 10-20km in pianura. Arrivo a Scalea stanco ma soddisfatto, nelle gambe altri 113km e D+2782 (D+ è il dislivello percorso in salita). Tanto! Domani giornata di riposo, dopo 1150km ci vuole 🙂

7 agosto 11ª tappa
Dopo le lunghe salite sulla statale e un paio di km di sterrato, dovuti a una delle mie scorciatoie, a Guardia Piemontese, attacco la salita per spostarmi sul versante ionico. La pendenza è tutt’altro che proibitiva, tuttavia la lunga strada, mette comunque alla prova. Saranno stati 18 chilometri di salita panoramica, poi si scollina. Dopo una lunga discesa, arrivato sul litorale, la pioggia rinfresca l’arrivo a Corigliano Calabro. Trovo posto nel primo hotel sul lungo mare. I dati x i tecnici: 125km percorsi D+1758mt


8 agosto, 12ª, da Corigliano a Crotone.
100km esatti percorsi in 3h e 56’. Non sono certo il tipo che fa le gare, ma se non ci sono salite particolari, ne vento, vado abbastanza veloce anch’io. Lo so la media è sui 25 all’ora, ma per tenerla bisogna pedalare sempre a 30 o di più.
Tappa veloce quindi, anche perché il meteo diceva, probabili piogge nel pomeriggio. Solo un paio di soste, per la seconda colazione e per una coca e mi trovo a Crotone. La strada percorsa in parte mostrava la stupenda costa ionica e in parte un entroterra di uliveti e vigne. Peccato vedere troppo spesso angoli della carreggiata, se non lunghi tratti, a mo di discarica. Peccato, siamo un popolo di incivili!
Crotone è bella, con la sua fortezza e le spiagge ordinate, fin troppo vive, anche in piena notte. Ne so qualcosa anche perché la mia camera dava proprio sulla passeggiata del lungomare.


9 agosto, 13ª tappa, Crotone, Le Castella, Soverato
Parto alle 6 e un quarto circa e non mi aspetto di incontrare il traffico che invece c’è sulla 106. Per lo più auto a tutta birra, in tutti i sensi. Moto e decine di vetture che arrivavano in senso contrario, tutte con 4 – 5 ragazzi evidentemente allegri dopo una nottata in discoteca. Ma non erano chiuse per il Covid 19? Più di un sorpasso è stato fatto usandomi come bersaglio da schivare! Quando ci vorrebbero le pattuglie dei carabinieri non ci sono mai. Dopo le sette non c’è più in giro nessuno. Nel frattempo ho superato Isola di Capo Rizzuto e visto il bellissimo borgo di Le Castella. Proseguo sulla statale con un vento contrario che ha caratterizzato la tappa. Fortunatamente Soverato non è troppo lontano, a mezzogiorno arrivo. Fa già molto caldo ma almeno ho evitato le ore roventi.

14ª tappa arrivo a Brancaleone
Il viaggio prosegue sulla statale Jonica SS18. Da Soverato la strada costeggerà il mare fino a Reggio Calabria. Passo una serie di paesi: Roccella Ionica, Siderno, Locri, tranquille località che, a parte un mare sempre stupendo, non hanno attrazioni particolari da proporre. Arrivo a Brancaleone Marina dove incontro un amico ciclista. Francesco fa parte di un gruppo che utilizza per lo più mountain bike. Parliamo di questo viaggio e di come anche lui in futuro vorrebbe provarci. Dopo aver percorso il bel lungomare, trovo un villaggio super attrezzato e organizzato e mi ci fiondo. La sera, sulla pagina Facebook, ho un invito per una birra o una cena dal gruppo dell’amico incontrato nel pomeriggio. Peccato non aver la forza per riprendere la bici e fare i 3-4 km per raggiungere il gruppo.


15ª tappa Brancaleone Marina – Scilla
Con un po’ di buona volontà e con qualche località da visitare in meno, sarei arrivato uno o due giorni prima, ma col caldo torrido del pomeriggio mi chiedevo: “perché sfinirsi dal caldo e stancarsi il doppio per vedere la metà delle cose?” Così percorro la stupenda costa, che nel frattempo inizia con sali scendi più impegnativi e supero il bellissimo lungomare di Reggio Calabria. A Reggio tento invano una visita ai Bronzi di Riace, ingressi a numero chiuso causa virus. Riparto superando Villa San Giovanni come se non sapessi che è da lì che si va in Sicilia. Punto Scilla. Vuol dire che tornerò indietro una decina di chilometri per prendere il traghetto. Scilla è bellissima, atmosfera unica. Oltre alle spiagge colorate, caratteristici vicoli di vecchie case, la cattedrale, il Castello Ruffo. Bellissima e si mangia molto bene, come d’alta parte in tutti i posti visitati.


16ª ed ultima tappa, arrivo a Taormina 🤠
L’ultima tappa. Zigzagare lungo la bellissima Italia, passare da un mare all’altro, visitare laghi e borghi incredibili, non eviteranno che ci sia un’ultima tappa.
Alle 7 ero sul traghetto, fuori, sul ponte di prua. Mentre i marinai urlavano le manovre, pensavo a tutte le tappe percorse. È la terza volta che percorro tutta l’Italia in bici e mi sembra sempre più semplice. In fondo è un bel giro in bici. Bellissime immagini si mischiano alle cose meno piacevoli incontrate per strada. È capitato più volte di trovare su un lato della strada un litorale bellissimo e sul bordo opposto della carreggiata sacchi di immondizia. Il nostro paese è bellissimo come la stragrande maggioranza delle persone peccato per quei pochi incivili che ce la stanno mettendo tutta per rovinarlo.
In totale ho percorso 1745 fantastici chilometri🤠

Un commento su “Cologno Monzese – Taormina 2020 – 2 🚴🏻‍♂️”

  • È bello leggere i tuoi racconti che descrivono con così tanto entusiasmo i luoghi che hai visitato, che vien voglia di visitarli.
    Scrivi parlando della fatica delle tue tante tappe, con una sobrietà che fa’ pensare che sia tutto semplice.
    Sono i racconti di un amico che stimo ed apprezzo per molte cose, inclusa la tenacia e l’innarendevolezza.

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