2/8 7ª tappa, Cavazzona – Castel S. Pietro

Trascorsa una settimana di corsa, sono ogni giorno un po’ più stanco, ma è già una grande soddisfazione aver superato i 250km.

Quando parto da Cavazzona alle 5, è totalmente buio, in certi punti non vedi dove metti i piedi. Ho una luce rossa lampeggiante dietro e una mini pila in mano. Accendo la pila tipo flash quando arriva un veicolo o per vederci un po’. Fortunatamente alle 5:30 circa il crepuscolo fa intravedere qualcosa. La tensione cala. Correre  col fresco è tutta un’altra cosa. L’incidente: distratto da un ciclista trainato da un cane, non vedo una buca e ci finisco dentro. Qualche escoriazione alla mano e una botta a caviglia e ginocchio. Speriamo bene.

Passo i paesi snocciolando i blocchi da 5km con una certa velocità, attraverso la bellissima Bologna e quando inizia a fare più caldo ho già superato i 34km.
In mattinata mi ha chiamato Paolo, un amico di vecchia data: “Ho visto che stai arrivando dalle nostre parti, dobbiamo assolutamente vederci..” Così nel pomeriggio Paolo con Milena e Sandro, mi raggiungono in hotel. Amici delle bellissime vacanze in campeggio dei nostri 25, 30 anni. Ci facciamo un aperitivo ricordando le belle esperienze.
Percorsi 42km in 5h e 52’

3/8 8ª tappa, Castel S. Pietro – Forlì

Parto alle 5:30, non è totalmente buio e la cosa mi dà più sicurezza. Inizio come sempre con 2km di corsa e 1km camminando, poi al 20º torno alla modalità uno più uno. Comincio a stancarmi. A un certo punto, sarà stato il 34º chilometro, non avevo più acqua e nella desolazione della statale vedo una piadineria. Mi avvicino,  l’ingresso ufficiale è chiuso, ma lateralmente c’è una porta aperta da dove si vedono le persone lavorare. Sicuramente avevo un aspetto provato, bastava guardarmi per capire la sofferenza, ma ho voluto spiegare che avevo corso tanti chilometri. Chiedo gentilmente una coca fredda o dell’acqua, avrei pagato anche se il locale era chiuso. “No, è chiuso!”. Ho voluto scriverlo solo per sottolineare che si è trattato di un’eccezione, la stragrande maggioranza delle persone che incroci, sono estremamente disponibili. Eppoi dopo un chilometro ho saccheggiato un Bar.

Sono arrivato a Forlì giusto per fare qualche foto e pranzare. Queste cittadine, come anche Faenza e molte altre, valgono certamente una visita, hanno stupendi edifici storici e scorci che non ti aspetti.
Ho percorso 42km in 6h e 8’.

4/8 9ª tappa, Forlì – Igea Marina

partenza alle 5:20. La tappa parte con il migliore degli auspici, mi sento bene e le due vescichette al piede destro correndo non si sentono. Come al solito alterno la pratica agonistica con varie attività filmiche: fisso il telefonino a un palo con un elastico, ci passo e ripasso davanti, faccio foto, ecc… I chilometri scorrono bene fino a Cesena. Dal centro del paese, poi, devio a sinistra per una bellissima via secondaria che costeggia un corso d’acqua. I chilometri si fanno sentire, 26, 28, 30… è da quell’ultimo Bar di Cesena che non faccio una sosta come si deve. Ho ancora acqua ma è calda e il piede ora è una sofferenza. La bellissima strada secondaria, differentemente da quanto detto da un tipo  del posto, è desolata, il sole picchia e non c’è un Bar fino a Gatteo. Al 35º sono esausto. Di correre non se ne parla e si che acqua ne ho, ma io ho bisogno di una bibita ghiacciata. Alle poche case che affianco la tentazione di chiedere acqua fredda è tanta. Resisto. Arrivo dopo gli ultimi difficili chilometri al Bar della rotonda sulla SS16. Inizio a rinfrescarmi con due Coke grandi.
Nel frattempo l’amico di tante avventure, Pietro, mi chiama; è a Rimini, sulla strada del rientro. Pietro fa una piccola deviazione e mi offre l’aperitivo che rigenera fisico e morale. Dopo qualche chilometro e un piatto di riso ai frutti di mare, arrivo a Igea Marina, dove trovo subito una ottima sistemazione. Ho deciso, domani riposo e magari faccio un salto in farmacia..

Percorsi 42km in 6h e 31’

6/8 10ª tappa, Igea Marina – Pesaro

Bella tappa, lunga ma non pesantissima. Partenza alle 5:23 con un buon passo, 2+1 fino al 20º poi 1+1 fino al 30º, a Cattolica. 2+1 vorrebbe dire 2km di corsa e 1km camminando. Dopo aver passato, Rimini, Riccione e tutti i vivaci paesi del litorale mi tocca la salita del Siligata. Percorro la lunga salita fino allo scollinamento non dando retta, fortunatamente, alle indicazioni di una scorciatoia. Sarebbe stata più ripida!  Poi la via è tutta in discesa e si viaggia più spediti. Pranzo con fettuccine e pollo in Osteria a Cattabrighe e giù fino a Pesaro in un hotel di fronte al mare.

Percorsi 47km in 7h e 39’ pranzo incluso

7/8 11ª tappa, Pesaro – Senigallia

Poco dopo le 5 sono già sul lungomare, lo percorro con la sua ciclabile fino a superare Fano poi vengo dirottato sulla statale. Volendo dopo alcuni chilometri si potrebbe riprendere la pista, ma sarebbe un entra esci che non amo; allungherei e specialmente a piedi anche un chilometro fa la differenza. Resto sulla SS16 fino alla periferia di Senigallia. Fuoriprogramma la gradita doccia (richiesta da me) da parte di un signore che stava innaffiando il giardino.

Pranzo come al solito senza risparmiarmi e prima di cena prendo un graditissimo aperitivo con mio nipote Luca e Asia, che erano in vacanza in zona.

Percorsi 42km in 6h e 29’

8/8 12ª tappa, Senigallia – Loreto

Parto come al solito presto, saranno state le 5:10, percorro il lungomare che per almeno 5, 6 chilometri dovrebbe essere la via migliore. Dopo neanche un chilometro, noto in spiaggia un assembramento, tante persone si davano da fare, file di sedie e tavoli.  Chiedo cosa stessero organizzando. “stiamo preparando la Messa delle 5:30” ci penso un attimo e decido di fermarmi, non capita tutti i giorni di assistere a una funzione al sorgere del sole. Decisamente suggestiva anche se un po’ lunga, il prete non aveva nessuna fretta. Doveva aspettare i rinfreschi per le 7. Dopo un’ora e mezza riparto. Ci metto un po’ a far girare le gambe e va tutto abbastanza bene fino al 12º. Sosta di recupero con panino e coca, col barista studiamo la via migliore per attaccare il monte Conero. Arrivo ad Ancona percorrendo un pezzo di statale a 4 corsie che sembrava un’autostrada infuocata, era l’unica via disponibile a meno di non raddoppiare la lunghezza. A causa del ritardo in partenza, alle 10:30 avevo percorso poco più della metà della strada che avevo in mente. Il caldo era già insopportabile e il percorso del barista, salta. Troppo faticoso con 36º! Tuttavia non volevo restare ad Ancona. Potrei prendere il treno, penso. Detto fatto, prendo il primo locale e taglio via 20 roventi chilometri di Conero. Arrivo così a Loreto, che è tutta un’altra cosa. Con tutto il rispetto per Ancona.

Percorsi 24km + 20 in treno 🤠

9/8 13ª tappa, da Loreto a Porto S. Giorgio
Partenza alle 5:20 dopo aver fatto colazione con torta, brioche e succo che mi avevano lasciato alla reception. Di mattina è sempre piacevole correre, nonostante ogni giorno si aggiunga un dolore e ogni giorno diminuisca un po’ la forza a disposizione. Sono a una decina di chilometri quando mi arriva il messaggio di Giuseppe, un amico di Cologno. È in vacanza a Porto S. Epidio e io passerei proprio da lì. Un accordo con due messaggini e quando sono sul lungomare a sud del centro, Giuseppe mi corre incontro con il cellulare a mo di cinepresa: “eccolo che arriva, eccolo che arriva!” Una bella sorpresa in più sul percorso, due chiacchiere davanti a un bicchiere e si riparte. Proseguo per la strada rimanente senza grossi problemi e mi fermo per pranzo un po’ prima di arrivare. Due spaghetti alle vongole e si superano gli ultimi caldissimi chilometri.

Percorsi 40km in 6 ore e 23’

10/8 14ª tappa, da Porto S. Giorgio a Martinsicuro

Sono partito all’alba delle 5 per cercare di arrivare un po’ presto a destinazione, ci tengo perché li troverò gli amici Antonella,  Fabio e Ricky.
Sto abbastanza bene e per i primi 15 chilometri alterno corsa e camminata. Al 18º ecco un problema alla gamba destra. Basta così, non riesco più a piegare il ginocchio. Si cammina.. Sulla statale ad un certo punto un ciclista si sbraccia e si ferma davanti a me. Daniele, sei tu? Sei quello che sta facendo le maratone? È Andrea, un amico di Facebook che segue il mio giro. Tanti complimenti, un selfie e si riparte. Mi ha fatto proprio piacere. Arrivo a Martinsicuro piuttosto presto, sono “solo” 35km. Doccia a casa degli amici e una giornata da spiaggia vera. Lettino, bagni,  chiacchiere e pranzo davanti al mare. Grazie ragazzi, pur non dormendo di pomeriggio, ho beneficiato di una giornata di relax che mi ha rigenerato. La gamba però continua a far male.
Percorsi 35km in 5h e 56’

11/8 15ª tappa, da Martinsicuro a Roseto degli Abruzzi.

2ª tappa della serie relax, la prima l’avevo fatta a Modena. Si parte un po’ più tardi e si fa una passeggiata. Antonella e Fabio, decidono di partire con me alle 6, ma in bici, andranno a Giulianova. “Così ci incroceremo di nuovo quando torneremo verso casa”. Cammino di buona lena e dopo un paio d’ore passo da Tortoreto. Mi affaccio nella via dove ha la casa Ruggero, un amico della vela, e lui è lì che mi aspetta verniciando il cancello. Tante feste, si beve qualcosa, selfie di rito e riparto. Provo a correre, per vedere se fa male, ma niente, 200 metri e son dolori. Desisto. Dopo un bel pò ecco la Anto e Fabio in bici sulla via del ritorno. Caffè, le ultime raccomandazioni, e si rivà. Supero Giulianova ed ecco che mi telefona Ruggero. “Devo passare da quelle parti, dove sei?” “Sulla statale prima del ponte” “fa troppo caldo. Vengo con la Vespa e porto 2 caschi così ti do uno strappo all’hotel”. Arriva, ma non cedo alle lusinghe. Due bibite ghiacciate e riparto. Grazie Amici, so che posso contare su di voi.
Percorsi 25km in 4h e 57’.

12/8 16ª tappa, da Roseto a Pescara.

È la tappa che chiude la prima parte del viaggio, da Pescara prenderò il treno per portarmi dall’altra parte degli Appennini. Ho deciso, ripartirò da Scalea, ho limato un po’ il programma iniziale, tra dolori alla gamba e caldo insopportabile, sarà molto molto difficile anche così. Ma torniamo alla tappa. Corro due chilometri e ne cammino uno, va tutto bene, la gamba non fa male. Il Voltaren di ieri avrà fatto effetto. Invece no. Dopo un’ora e mezza circa la fitta ritorna. Ok, ho capito. Si cammina. Però così non mi piace! La strada è bella, faccio un paio di soste e, cammina, cammina, mi trovo davanti alla stazione di Pescara. Che caldo! Vado in biglietteria per fare i biglietti. Devo ammettere che ci rimango male quando mi viene detto che, avendo superato i 60, potrei usufruire di tariffe speciali. Non so perché ma fa un certo effetto. Hotel, pranzo, le solite cose. E ora si affronterà il caldissimo sud.

Percorsi 30km in 5h e 20’

3 commenti su “di corsa fino a Taormina parte 2ª 🤠”

  • Grande Daniele! Penso che tu ce la possa fare ad arrivare a Taormina. Ma anche solo così sarebbe un gran successo!

  • Comunque vada è già un gran successo e nella tanta fatica non ti manca mai lo spirito allegro.
    Ottimo Daniele!
    Sta diventando sempre più difficile raggiungerti da qui!

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