27 luglio si parte
Ci troviamo alle 7 alla pasticceria Lambertini con Luca. Ma, meglio fare un passo indietro. Il sabato prima della partenza, incontro Matteo, mio cugino, che mi dice: “sai che lunedì parte un mio amico, come te, per la Sicilia in bici?” Mi faccio dare i riferimenti e scopro che a Cologno Monzese non sono l’unico ad avere certe passioni. Ci mettiamo d’accordo. Faremo la prima tappa insieme, poi io proseguirò per la Cisa e lui per la via adriatica, come da rispettivi programmi.
La prima tappa va bene, Luca andrebbe probabilmente più veloce, ha trent’anni ed è allenato, ma alla fine teniamo oltre i 25 di media, che vuol dire andare quasi sempre a 30 all’ora e di più. All’altezza di Parma le nostre strade si dividono e io assaggio le prime salitine.
A Fornovo ho trovato posto al primo locale sulla strada, la “Locanda al Ponte” 50€ con mezza pensione per i pellegrini. Chi piĂą Pellegrino di me? Un po’ di crampi al quadricipite sinistro negli ultimi km, poi ho mangiato e sono spariti. Tutto bene đź¤
28 luglio 2ÂŞ tappa
Quasi 40km di salita, anche se con pendenze pedalabili, si sentono, sono arrivato al Passo della Cisa, stanco morto. Fetta di torta e coca rigeneratrice ed è tutta un’altra cosa. Si fanno quattro chiacchiere con altri ciclisti e si riparte. In discesa raggiungo Federico e Massimo, due dei ciclisti conosciuti al passo; arrivavano da Verona diretti alle cinque terre. Due amici in più. Abbiamo pedalato chiacchierando insieme fino al bivio dopo il ponte crollato sul Magra.
Arrivo a Marinella, sul litorale toscano accompagnato da un sole inclemente che mi ha già bruciato le mezze braccia e la parte esposta delle gambe. In spiaggia farò ridere come ogni anno. Pensione Marinella, buon prezzo è ottima qualità .
29 luglio 3ÂŞ tappa
Partenza alle 7:30 circa. Tappa quasi tutta in pianura, tra lidi e centri commerciali, Forte dei Marmi, Viareggio, poi la strada rientra un po’. Sosta veloce nella stupenda piazza dei Miracoli. La vecchia Aurelia mi impegna in tanti su e giù con splendidi scorci fino a Marina di Cecina. Al 70º km altra sosta per un panino da Mac. All’arrivo pranzo in riva al mare, bagno e doccia. Bella giornata, neanche tanto stanco 🙂
30 luglio 4ÂŞ
Parto alle 7 e un quarto, eccezionalmente l’hotel mi prepara la colazione un’ora prima. La strada è bella, una parte di sali scendi nella vecchia Aurelia e una parte di provinciali tra campi coltivati a perdita d’occhio. Ore 11, il caldo è giĂ insopportabile. Alla partenza avevo ipotizzato, 120-140km, pensavo, passo da Grosseto, faccio qualche foto, come a Pisa, poi riprendo la strada. Alle 12:15 ero a Grosseto, dopo non so quante soste. Negli ultimi 20km mi fermavo ad ogni ombra di albero a bere. 36Âş ma evidentemente con un’umiditĂ insopportabile. Pranzo con gelato e waffel e si cerca un hotel. 100 chilometri vanno bene e il centro di Grosseto è carinissimo đź¤
31 luglio 5ÂŞ tappa
da Grosseto a Capodimonte, lago di Bolsena.
Caldo incredibile già di mattina presto. Sono partito alle 6:15 e si stava bene, ma alle 9:30 l’orologio della farmacia di Scansano, segnava 32º!
Ad un tratto mi accorgo di aver finito l’acqua, il navigatore mi da un paesino facendo solo una piccola deviazione. Giro a destra per Pitigliano, ci sarĂ pure un bar in questo paese sconosciuto…
Sorpresa incredibile: Pitigliano è uno dei borghi più belli che abbia mai visto. Un presepe con un lato a strapiombo sulle rocce. Ho dovuto scalare un 14 % ma ne è valsa la pena. Da visitare!
Arrivo a Capodimonte alle 2 del pomeriggio con oltre 40Âş, mi fiondo nel primo locale sul lungolago, pranzo e trovo il Lake Hostel. Davvero carino.
A cena ho conosciuto una coppia di nuovi amici, ho avuto l’onore di brindare col finanziere che ha fatto arrestare i carabinieri a Piacenza.
1Âş agosto 6ÂŞ tappa
Avrei voluto arrivare al lago di Bracciano, ma poi ho allungato un po’..
La ragazza dell’ostello, gentilissima, mi lascia la colazione al sacco, per permettermi la partenza all’alba.
La strada inizia con ripidi sali scendi e sarà così per tre quarti del percorso. Ho dovuto fare delle soste forzate. Soste per eccessiva bellezza dei luoghi. A Viterbo e nei borghi di Vetralla, Capranica e Sutri, non si può tirar dritto. Arrivo intorno alle 11:15 al lago di Bracciano. Incontro un ciclista con cui scambio 4 chiacchiere e rubo una dritta per un bagno rinfrescante. In acqua con la salopette, tanto con questo caldo si asciuga subito. Tutto bellissimo! Proseguo sulla Cassia che ogni tanto propone mura antiche o necropoli proprio sulla strada. Raggiungo il centro di Roma alle 3 circa. Al Colosseo incontro un girovago che in bici arrivava dalla Francia, diretto in Grecia. Mi ha fatto capire che non trovando un campeggio, avrebbe condiviso i costi di una stanza, ma, sinceramente la cosa non mi andava.
2 agosto 7ÂŞ tappa
Parto da Roma presto come sempre, la giornata sarà calda almeno come le precedenti. Via Appia in direzione sud e da un certo punto deviazione su una provinciale più comoda. Arrivo a Terracina, che sarebbe stata la mia meta verso mezzogiorno ma, masochista, dopo una coca ghiacciata, decido di proseguire. Arrivo a Gaeta non senza aver fatto un’ulteriore pausa intermedia, straordinaria frittura di calamari e paranza pescata la mattina.
3 agosto 8ÂŞ tappa
Gaeta – Pomigliano. Tappa senza dislivello ma con una parte del percorso ad altissima difficoltĂ e pericolositĂ . Mi spiego.
Via Appia sempre direzione sud, tutto bene fino al bivio per Casal di Principe, da lì un’odissea. Si attraversano sette paesi uno pressoché attaccato all’altro. Le biciclette, dalla maggior parte degli autisti non sono prese in considerazione; la conoscenza della guida dell’auto e del codice della strada, pressoché zero. Il mio angelo custode mi ha salvato in più di un’occasione. Se devi dare la precedenza, loro si fermano per farti passare, se arrivi da dietro, girano di colpo senza guardare lo specchietto, sempre ammesso che sia aperto, spesso infatti vedo auto con gli specchietti ripiegati. Un ragazzo, che, evidentemente stava facendo una gara, tentando un sorpasso a destra non mi ha preso per miracolo, ho sentito la frenata violenta e l’ho visto dietro di me dagli specchietti che ho sulla bici. In ogni paese code interminabili di imbranati in fila. La coda, si scopre poi, sempre generata da due amici fermi a chiacchierare, e io con gli scarichi euro zero in faccia per chilometri.
Per riprendersi non c’è niente di meglio di un bel bagno in piscina 🙂
Domani dovrò decidere se vedere posti incantevoli, al prezzo di dure salite o tagliare per un valico meno impegnativo…
Grande Danisono claudio(Panino),come sempre fantastico diario che descrive perfettamente tutto,le fatiche,le bellezze che vedi gli amici che incontri,continua così buon proseguimento e buona gamba💪🏻Un abbraccio